I Walser sono un popolo antico che già nel X° secolo abitavano l’alto Vallese nel centro della Svizzera. Arrivano nelle nostre valli alpine subito dopo che, queste terre, si liberano dal potere dei Conti di Biandrate. I Walser colonizzarono parte delle Alpi, i Grigioni, il Liechtenstein, il Voralberg e il Tirolo. Erano lavoratori della terra e venivano ingaggiati per promuovere lo sfruttamento dei pascoli di alta quota (coltivavano la segale fino a 2000 m di altitudine). Arrivano nelle nostre valli intorno al 1200 e il primo documento ufficiale che attesta un insediamento walser stanziale è del 1255. È un contratto di affitto per un ruscello sul quale alcune famiglie residenti a Rimella voglio costruire un mulino; è il bisogno di tale costruzione che suggerisce la permanenza dei Walser; questo ci dice che c’erano famiglie residenti per tutto l’anno in quella zona. Devo sottolineare, però, che le condizioni climatiche erano decisamente diverse, faceva più caldo e, probabilmente, l’architettura delle loro costruzioni era diversa da quella che conosciamo. Il nucleo abitativo (la casa) era staccato dal nucleo produttivo (la stalla) perché non ci sono indizi che ci suggeriscono che i coloni si comportassero diversamente dai loro “cugini” svizzeri; ma, intorno al 1300 il clima cambia. Arriva la Piccola Era Glaciale (PEG) che durerà. Più o meno, 500 anni. Le cose si faranno più difficili, fa sempre più freddo e i passi alpini si chiudono per molti mesi all’anno. Questo abbatte il pendolarismo, i nostri Walser diventano definitivamente stanziali e si portano gli animali in casa unendo i nuclei abitativi con i nuclei produttivi e costruendo le case come quelle che possiamo vedere oggi.
Hanno pochissimi contatti con l’esterno delle valli tranne che con gli abitanti della parte bassa della valle con i quali commerciano e con i signori delle terre ai quali, il giorno di San Martino, pagano gli affitti. Anche gli affitti sono particolari, con questi fittavoli così particolari veniva adottata l’enfiteusi; un affitto trasmissibile agli eredi. Dissodare e rendere produttivo era un lavoro che durava molti più della vita di un uomo e quindi bisognava che gli eredi avessero la possibilità di continuare il lavoro dei loro padri.
Ma torniamo all’architettura. Molti sono gli esempi rimasti e più o meno i più antichi risalgono al 1600. Una delle case più belle e significative la troviamo a Pedemonte (Z’Kantmund) una piccola frazione sopra Alagna. È la sede del Walsermuseum. La costruzione si sviluppa su tre piani ed è costituita da un basamento di pietra (dove troviamo la stalla “Godu”, il soggiorno “Stand”, la cucina “Firhus” e una stanza per la lavorazione della canapa), su cui appoggia una parte in legno “Blockbau” di due piani. Il primo piano con la camera da letto, la stanza del falegname e una piccola esposizione di utensili e di costumi e il secondo piano con il fienile “Stodal” dove venivano immagazzinati i cereali. Tutte le stanze hanno la dicitura anche nella antica lingua Walser: il Titsch o Titzschu. Un antico alemanno che è datato 1500 anni prima del tedesco moderno e che ha molte assonanze con le lingue anglosassoni moderne, svedese e norvegese compreso.
Walsermuseum di Pedemonte. Una bella occasione per un tuffo in un passato antico e una occasione per una gita fuori porta alla ricerca delle nostre radici.